martedì 25 maggio 2010

Tim O'Brien

L'addio alle armi di Cacciato, il soldato americano protagonista del capolavoro di Tim O'Brien, è repentino, immediato, istintivo. Non potendone più della guerra in Vietnam con tutto il suo carico di morte, noia, paura e follia, Cacciato sceglie di lasciarse la giungla e le trincee incamminandosi verso ovest. La meta è un sogno di Parigi con la tutta la sua vitalità e le sue luci, tutto il contrario della devastante realtà quotidiana della guerra. Da un punto di vista strettamente tecnico, è una diserzione, ma la fuga di Cacciato assume ben presto i contorni di un particolarissimo viaggio: i commilitoni della sua pattuglia, che dovrebbero riprenderlo e riportarlo indietro, si ritrovano coinvolti nella stessa odissea. Non è difficile immaginare le peripezie a cui vanno incontro Cacciato, che è sempre un miraggio inarrivabile, e i suoi inseguitori che attraversano paesi e nazioni pur sempre in tenuta da combattimento. Cacciato è sempre un passo avanti, scompare dietro una collina, non si ferma, non guarda mai indietro e abbandona, strada facendo, tutto l'armamentario del soldato nella polvere. I compagni che lo seguono, dal Laos alla Francia, si ritrovano ad attraversare, in perfetta tenuta da combattimento, una dozzina di nazioni, un paio di continenti, molte città brulicanti di vita. La lunga marcia diventa un'avventura con le caratteristiche fondamentali di un sogno perché non c'è niente che resti immobile al suo posto, ma tutto (dal motivo iniziale della fuga all'approdo alla vita notturna parigina) sembra avere un suo senso. Pagina dopo pagina, tappa dopo tappa, Cacciato è sempre più una chimera e il caleidoscopico viaggio diventa un mosaico imperdibile di episodi rocamboleschi, che Tim O'Brien fotografa con una scrittura limpida, lineare, priva di svolazzi e sempre attentissima a rispettare quel delicato equilibrio tra fantasia e realtà. Il punto di partenza è proprio questo: per quanto visionario, il viaggio intrapreso da Cacciato e dai suoi inseguitori è una scelta coraggiosa, da cui non si può tornare indietro. Anche se fosse soltanto un bellissimo sogno, perché come dice uno dei protagonisti, "i bei colori aiutano a tener vivi i bei pensieri" e la caleidoscopica visione sintetizza perfettamente lo spirito di Inseguendo Cacciato che è, a tutti gli effetti, uno straordinario romanzo psichedelico, inteso nel senso più classico del termine. Un viaggio della mente e una fuga dalla guerra. Imperdibile.

 

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