L'idea di Blue Movie è nata da una frase di Stanley Kubrick. Più o meno nel periodo in cui stava lavorando al Dottor Stranamore (un film visionario e profetico) qualcuno gli portò da vedere un film porno che lui guardò per pochi minuti, e poi se ne andò, dicendo a Terry Southern: "Potrebbe essere grande se qualcuno facesse un film come quello però con le risorse degli studios". Stava parlando con la persona giusta: oltre ad essere lo sceneggiatore del Dottor Stranamore, Terry Southern ha lavorato a Casino Royale, Barbarella, Easy Ryder e Arancia Meccanica. E non è tutto qui, perché la sua biografia è a sua volta un altro romanzo. E' un narratore che ha vissuto in prima persona tutta l'epoca brillante e psichedelica degli anni Sessanta: è una delle facce della copertina di Sgt. Pepper, ha letto poesie con Allen Ginsberg e giocato a poker con Mordecai Richler, ha inciso dischi e, insomma, si è divertito. Come ci siamo divertiti noi a leggere Blue Movie. Boris Adrian, Sid Krassman e tutta la troupe di Blue Movie potrebbero essere special guest nella Banda di idioti di John Kennedy Toole o nella Confraternita del Chianti di John Fante, anche se loro con la fantasia (e con gli additivi chimici) si spingolo molto più in là. E' una compagnia bislacca di talenti: Boris Adrian è un famoso regista e Sid Krassman è il produttore cinematografico che tutti vorrebbero avere. Insieme, decidono che è giunta l'ora di realizzare un porno di qualità, con una "durata normale, bei colori, belle luci, una trama vera e propria". L'ispirazione viene da un disco della Plastic Ono Band in sottofondo (guarda un po' che effetti), ma il vero motivo è che "a qualsiasi essere umano di sesso maschile, in America, piace l'idea di essere il lupo cattivo che si scopa Cappuccetto Rosso, ecco perché". E' chiaro che gli sviluppi non sono poi tanto prevedibili: "fare un film è un processo frammentato e tedioso", dicono loro, e bisogna capirli. Le attrici fanno i capricci, i produttori si preoccupano del business (as usual), il progetto langue, le polemiche montano, l'alcool scorre a fiumi, il sesso è all'ordine del giorno sul set e ovunque. Sempre esilarante, con un finale metà amaro e metà dissacrante, Blue Movie si legge sorridendo, ma è anche una fedele ricostruzione del mondo vacuo ed effimero di Hollywood. Con una coda (reale) molto eloquente, che è un'altra storia nella storia. Blue Movie sarebbe dovuto diventare a sua volta un film, in questo gioco di specchi di un set che si trasforma in un romanzo che ritorna un film. Era tutto pronto, compresi quattordici milioni di dollari di budget (una cifra, per l'epoca) e Julie Andrews convinta (per amore, arte e una caterva di soldi) ad interpretare la parte, con sesso reale, della protagonista (Angela Sterling). Però Ringo Starr aveva un'opzione sul libro, i suoi avvocati intervennero perché volevano essere parte della produzione e, per farla breve, tutto finì nel nulla. Come nel romanzo, guarda un po'.
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