domenica 11 ottobre 2015

David James Poissant

Con un equilibrio raro ed elegante, David James Poissant riesce a tenere insieme il fantastico e l'ironia, il surreale e l'onirico con il dramma ordinario della realtà, il più delle volte ancorata alla sua essenza blue collar. Il tono e il ritmo, che sono comuni a tutti i sedici racconti, portano sempre alla sorpresa, un colpo a effetto, una variazione improvvisa sul tema. Capita con Il bambino che brilla, un frammento di due pagine con la delicatezza di un sogno, con Ko, che sarebbe una short story degna di Raymond Carver, se non fosse che il bizzarro quadro d'insieme lo fa sembrare piuttosto una canzone di Tom Waits, con 100% cotone dove la scena di una rapina a mano armata (anzi, due) si sovrappone a quella di un suicidio mancato e di un omicidio compiuto per un errore di comprensione e con l'acido trip di Il lupo. Nell'immediato, il paragone più calzante agli esordi di David James Poissant è con George Saunders ma la sua voce è già abbastanza autorevole nel vivisezionare l'incomunicabilità, il vero tema che popola Il paradiso degli animali e sviluppato su diversi piani. Rocambolesco nel tratteggiare le psicosi che spingono La fine di Aaron oppure rispettoso e graffiante, in Il rimborso, piccola istantanea di una società pervasa dall'ansia della competitività che poi è un altro modo per declinare l'aggressività. Famiglie spezzate, confuse, travolte dall'eventualità, dall'imprevisto, dall'ignoranza, dalla violenza, dalla morte, dalla vita:  non sembra casuale che in Nudisti, un'elaborata riflessione sul perdono attraversa da una tensione quasi insopportabile, la conclusione veda tutti i protagonisti spogliati e (in fondo) indifesi. I racconti hanno una serie di agganci, aderenze e connessioni, il più delle volte impercettibili o, almeno in apparenza, casuali. Piccoli dettagli, lo stesso quartiere (visto da prospettive diverse), un'ultima estate, e, naturalmente, gli animali che specchiandosi nelle idiosincrasie e nei dilemmi umani, formano un mondo parallelo. Basta ricordare (e scoprire) il ruolo di James Dean all'interno della fragilissima coppia di Io e James Dean o quello del gatto e degli insetti nello straziante resoconto dell'incontro di Il braccio. La geografia delle emozioni prevede diverse parti d'America, dalla Florida (dove David James Poissant vive) all'Arizona con una vocazione verso la West Coast, celebrata dal viaggio al centro dell'ultimo racconto, Il paradiso degli animali, che ha (ancora) come protagonista lo stesso del primo, L'uomo lucertola, come se fossero un prologo e un (lungo) epilogo a circoscrivere Il paradiso degli animali. L'insistita direzione verso le coste californiane avvicina la raccolta di David James Poissant, per l'ovvia assonanza, ma anche per il gusto e per il tatto, alle considerazioni di T. C. Boyle in Gli amici degli animali: due diverse versioni dell'ecologia dei sentimenti umani, ma anche del confuso rapporto con gli altri abitanti dello stesso pianeta. Il coccodrillo, se lo lasci libero, non ti stacca un braccio a morsi, le foche per andare sott'acqua mandano giù i sassi e gli ippopotami proteggono i propri simili anche quando sono caduti perché se per la vita ci vuole un sacco di amore, per la morte ce ne vuole di più. Merita un appunto a parte La geometria della disperazione, composta dal Diagramma di Venn Sveglia il bambino. Sembrano già i due capitoli di un romanzo e sono una sintesi decisiva delle proprietà narrative di David James Poissant. Consigliatissimo, anche per il futuro.  

3 commenti:

  1. Avviso dalla regia: Il paradiso degli animali di David James Poissant sarà disponibile in libreria a partire dal 22 ottobre.

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  2. Comprato, letto, amato. grazie
    Francesca

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