Cambiare registro è sempre un salto di qualità, un modo per fare resistenza, per opporsi. E’ il coraggio di un’avventura senza biglietto di ritorno, un lancio nel nulla con un paracadute chiamato blues. Forse Roger Stolle nemmeno decide, si lascia trascinare in una parola più semplice si abbandona. E’ uno scarto di lato, una deviazione eccentrica, che è sempre più rara, ma che, per dirlo con gli Stones, è il sale della vita. Come il blues, che con due o tre cambi di accordi (anche meno) ha trasformato la musica nei secoli dei secoli, Roger Stolle con la Storia segreta del Mississippi Blues racconta la repentina metamorfosi della sua vita. “La musica di Muddy Waters mi ha cambiato la vita e, che voi lo sappiate o meno, vi piaccia o meno cambierà anche la vostra” dice Eric Clapton e, come racconta Roger Stolle nell’introduzione di Storia segreta del Mississippi Blues a lui è stata fatale la visita a un juke-joint nel profondo del Mississippi. Prima di quel fatidico incontro, Roger Stolle era un ghostwriter e un copywriter o, per sua stessa definizione, “uno scrittore praticamente da sempre, dannazione. Non un linguista. Non un poeta. Semplicemente uno scrittore”. La sua applicazione l’aveva portato a utilizzare la scrittura per la pubblicità, trascinandolo in quella che si chiama una brillante carriera fino diventare direttore del marketing di una grande multinazionale. In quel juke-joint, l’incontro con il blues, “una cultura zeppa di storia segreta. Vita, morte, amore, guerra, verità, menzogne, ricchi, poveri” l’ha fatto decidere, così su due piedi, di trasferirsi “all’inferno” di Clarksdale dove si è inventato un negozio (il Cat Head Delta Blues & Folk Art), poi un film, poi un’etichetta discografica e infine, tornato alla passione primordiale, la Storia segreta del Mississippi Blues. La sintesi storica è semplice e pragmatica: “Il blues, come forma d’arte culturale, è il lascito della comunità afroamericana al mondo. Non è l’ennesima canzone o melodia orecchiabile. E’ il chiaro prodotto della storia degli africani in America, dalla schiavitù alla mezzadria e oltre. Il blues è la rappresentazione musicale di un’epoca e di un luogo imposti a un popolo unico di provenienze diverse. L’incontro di varie società africane nel duro Sud, prima della guerra civile significò che varie musiche e tradizioni africane finirono per fondersi con influenze e strumentazioni angloamericane. Dopo secoli di lotte e di ricerche inconsce di un luogo, un’evoluzione di arte e musica culminò nella forma tangibile d’arte culturale che chiamiamo blues”. Il resto della Storia segreta del Mississippi Blues, invece, è il riflesso immediato della scelta che l’ha generato: Roger Stolle assembla interviste, impressioni e divagazioni (molto interessanti i punti di vista raccolti nel capitolo dedicato ai crossroads) in un caos informale e genuino che senza dubbio risente del menù dei juke-joint: “trippa di maiale, hot dog e carpe del Mississippi”. Nello stesso tempo, un viaggio nel Delta e un ruspante atto di fede.
Stavo cercando un libro sul Blues che non fosse l'ennesimo elenco di artisti in ordine alfabetico o in ordine di stile. Col tuo articolo mi hai convinto a comprare questo.
RispondiEliminaSai dirmi se esiste, tradotto in italiano, un libro con leggende, aneddoti, storie e racconti sul Blues? Un po' come quello scritto da Edoardo Fassio o come la biografia di B.B. King?
Grazie