giovedì 3 marzo 2011

Colin Harrison

Due inservienti di origine messicane vengono uccise in modo atroce, soffocate nella loro macchina dai liquami di un camion di spurgo, alla fine di una dura giornata di lavoro. L’imprenditrice cinese che le ha assunte, Jin Li, che era con loro, si salva per caso. Quando Jin Li vede le due ragazze, con cui era in macchina a ridere e a fumare appena un attimo prima, morire asfissiate da un feroce getto di merda, capisce che era lei il destinatario del carico mortale perché al centro di una complessa macchinazione tra investimenti e speculazioni di ogni genere e specie. Da lì omincia a correre nella “notte sopra Manhattan” perché la salvezza si può trovare soltanto fuggendo. Forse, perché questione di spazio e di tempo, ma chi ha provato la troverà e non sbaglierà una seconda volta: allora Jin Li si deve nascondere, si deve muovere tra “mondi dentro altri mondi”, se vuole sperare di rivedere viva la luce del giorno. Anche perché lei sa, non ha bisogno di intuire, che qualcuno potrebbe volerla in cima alla lista di un obitorio di NYC. Con il fratello, uno speculatore che la dirige dall’Estremo Oriente, ha organizzato un riciclo di carte e ritagli, che recupera dalla spazzatura, per recuperare informazioni preziose sui mercati azionari di tutto il mondo. “Un affare decisamente interessante: ingannare la legge, e riscrivere il copione del capitalismo occidentale”: il gioco pericoloso rende perché l'azienda di Jin Li ripulisce uffici di amministratori delegati, direttori generali, azionisti e altre pedine essenziali al mondo degli affari e le informazioni che ricostruisce, un pezzo alla volta, partendo dai sacchi della spazzatura permettono al fratello e a tutto un nugolo di speculatori di far piazza pulita sui listini. Lei stessa credeva che il mezzo fosse quello giusto perché “La vita era una questione di fortuna, ma non voleva dire che si dovesse aspettarla passivamente: non quando mille altre persone bramavano esattamente ciò che avevi tu. Era così che il desiderio di molti creava opportunità per i pochi”. Qualcuno però deve avere scoperto qualcosa, ma Jin Li non riesce a immaginare chi o cosa e si deve rintanare negli angoli più bui della città, mentre tutti la cercano: suo fratello (infine giunto a NYC), il suo ex fidanzato (Ray Grant, uno che sa come cavarsela) e poi Victor, il killer psicopatico che l’ha mancata la prima volta. Attorno agli elementi essenziali, per non dire tradizionali, del thriller, Colin Harrison confeziona un romanzo che tiene insieme, grazie alla scrittura densa e ritmata, un quadro per niente rassicurante sui mercati azionari, una miscela di etnie e razze non sempre propense al cosmopolitismo e una serie di personaggi che sembrano interpretare da protagonisti i principali peccati capitali, ladrocinio e omidicio prima di tutto. Detto questo, La notte sopra Manhattan pur senza particolari velleità scorre ed è una lettura piacevole come potrebbe esserlo un buon b-movie (con cui ha più di una parentela), e forse è altrettanto onesto non chiedergli di più. 

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