mercoledì 14 agosto 2013

A. M. Homes

Compare anche Bob Dylan, più scontroso che mai, in una scena di Questo libro ti salverà la vita. E’ solo l’ombra di un mattino, davanti all’oceano eppure è una presenza tanto evanescente quanto regale in una moltitudine di anime e una lunga teoria di eventi picareschi, surreali e del tutto casuali. Almeno in apparenza perché sono connessi tra loro da un’invisibile e sotterranea logica di intrecci che ricalcano l’impossibile architettura di Los Angeles dove “tutto è a breve termine” e il “il punto è sempre la provvisorietà”. Succedono un sacco di cose in Questo libro ti salverà la vita.  e nonostante tutto è come se non succedesse nulla perché il palcoscenico è una città multiforme, un’epidemia di luci che nascondono altrettante solitudini. E’ quella Los Angeles che A. M. Homes descrive così: “Sopra e sotto, una catena di case si arrampica sulla parete del canyon: una catena sociale, una catena economica, una catena alimentare. Lo scopo è stare sulla vetta, essere il re della collina, vincere. Ognuno guarda chi viene dopo dall’alto in basso, pensando di essere in qualche modo meglio piazzato, ma c’è sempre qualcun altro che spinge da sotto o che, a sua volta, guarda dall’alto in basso da sopra. Non c’è modo di vincere”. Il lavoro che fa Richard Novak, il protagonista di Questo libro ti salverà la vita, una specie di uomo senza qualità con una mansion on the hill ricca e vuota, ne è la migliore espressione: “Cavalca l’onda del mercato, gioca al rialzo, scommette al ribasso. Pensa alle cose che sa, la fonte delle sue informazioni, questo mondo di possibilità, futuri, racconti, storie”. Il resto del suo tempo lo dedica a raccogliere i frammenti di una vita, la sua, che si annoda a quella di un’accolita disordinata di incontri. Ci vuole un pensiero fuzzy o nella più semplice delle ipotesi una percezione quasi onirica per addentrarsi nella trama di Questo libro ti salverà la vita, ed è normale perché i romanzi di A. M. Homes procedono in modo molto simile, per accumulazione, per stratificazione, un concatenarsi di storie che si incastrano una nell’altra. Sempre in bilico tra una tensione sarcastica, se non proprio cinica, e un’apertura di credito che somiglia da vicino a una visione compassionevole della letteratura. Questo libro ti salverà la vita  in particolare suggella quella che è diventata la cifra stilistica di A. M. Homes che inseguendo le strambe evoluzioni di Richard Novak prima afferma lapidaria che “gli americani provano la vita spirituale di altri come se non ne avessero una loro”, una sentenza che apre le porte a una serie infinita di riflessioni e poi concede che “anche se fra loro c’è una distanza enorme e probabilmente incolmabile, c’è anche un senso di unione, la consapevolezza di essere gli uni per gli altri, per quel tanto che possono sopportare e, anche se forse non è la pienezza che si auspicherebbe, anche se forse non è abbastanza, è già qualcosa”, ed è forse per quello che si finisce per affezionarsi ai suoi stralunati personaggi. 

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