Bastano i tre racconti di Prima di sposarti ero molto più in forma per riscoprire un grande scrittore. La vita matrimoniale secondo Ring Lardner è un gioco d’azzardo tra la monotonia di un solitario e il bluff del poker. Addirittura in Una seconda luna di miele non succede nulla: tra due coppie in vacanza in un’amena località della Florida si barcamenano tra svaghi (le carte sono quasi sempre la prima scelta) e rimpianti. Il lavoro è composto in modo sintetico ed evasivo da non meglio precisati “affari”. La vera occupazione è il matrimonio. Per il resto la vita sociale è fatta di vacanze, cocktail, danze e mazzi di carte. Le atmosfere sono decadute più che decadenti, costruite tra le pareti casalinghe, tra molti silenzi e impercettibili variazioni di umore. I matrimoni si consumano per consunzione, senza fratture evidenti, clamorose, piuttosto con uno stillicidio infinito di battibecchi, nei sotterfugi che si propagano dalle incomprensioni, dalla noia che segue l’abitudine fino all’inedia. La tensione è dissimulata nei dialoghi, come se andasse percepita nel pensiero e nelle emozioni dei personaggi, più che nelle loro azioni. Le continue celebrazioni degli anniversari (una seconda luna di miele viene tre anni dopo la prima) sono il tentativo di tenere insieme rapporti che scricchiolano, valga su tutti Adesso e allora in cui una moglie racconta in forma epistolare il disgregarsi della sua vacanza nuziale. Sarà costretta a tornare a casa sola, mentre il marito scopre altre fonti di passione. La ricorrenza serve a rinfocolare dubbi, presunzioni, vecchie storie, se proprio non viene dimenticata e il senso di fallimento è latente in tutti i tre racconti, tanto che qualcuno bara anche nel solitario come succede in Anniversario. Ring Lardner lascia intuire, percepire come la progressiva trasformazione di Allora e adesso, senza altri suggerimenti: dosa i particolari con misurata sensibilità e intreccia una dopo l’altra le storie di Prima di sposarti ero molto più in forma con l’eleganza di una scrittura raffinata. Offre quadretti famigliari con tonalità acquerello e pastello, come se guardasse le coppie attraverso la luce di Edward Hopper, sempre in modo obliquo, lasciando molto spazio nelle intersezioni tra le parole. La scrittura è sospesa nell’aria, rarefatta e vaporosa a un primo livello di lettura, poi mentre ci si addentra nelle contorsioni coniugali è chiaro che Ring Lardner gioca le sue carte migliori tenendole coperte. Una sottile vena caustica mette nel mirino i personaggi, senza concedergli nulla, se non l’evidenziare le crepe delle loro relazioni. L’irritazione latente nella coppia in Una seconda luna di miele, il progressivo distacco di Allora e adesso, il decorso di Anniversario, quasi a sublimare una perdita, vengono raccontati con sofisticata discrezione, come se fosse troppo doloroso o troppo complesso per occuparsene dall’interno. Eppure è proprio quello che fa Ring Lardner scrutando gli inferni domestici americani del ventesimo secolo.
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