New Iberia non è New Orleans, e Dave Robicheaux non è l’eroe che vuole o deve salvare a tutti i costi l'America, “quell'America immutabile di cui non si può fare a meno”. Lo è stato in un passato che torna con gli incubi notturni e i fantasmi che tornano dalle strade della Big Easy o dai sentieri del Vietnam, due posti in cui lui e l’America hanno sbagliato direzione. Adesso i casi della sua vita (o della sua giurisdizione, ma nella Louisiana di James Lee Burke non c'è molta differenza tra l’una e l’altra) gli piovono letteralmente addosso come in Prigionieri del cielo o gli arrivano in casa come L'angelo in fiamme, proprio mentre lui vorrebbe vivere con la sua famiglia (Bootsie, una donna tutta d'un pezzo e la figlia adottiva Alafair) e mandare avanti il negozio sul pontile dove, con il fido Baptiste, offre una colazione a base di gamberi a prezzi ottimali. Dave Robicheaux, se non si era capito, è il protagonista assoluto dei romanzi di James Lee Burke, storie che sarebbe riduttivo chiamare thriller o anche soltanto noir perché pur contenendo e rielaborando tutti i cliché della letteratura di genere puntano a definire un'umanità variegata e colta in fallo su una terra di nessuno dove la differenza tra legalità e illegalità non è poi così netta. Questa condizione emerge nettamente ne L'angelo in fiamme: un personaggio carico di significati oscuri, Sonny Boy Marsallus (è proprio lui il misterioso angelo in fiamme presentato già dal titolo) appare nel distretto di New Iberia con un carico sterminato di guai e di ricordi. E’ una vecchia conoscenza di Dave Robicheaux ed è anche il personaggio attorno a cui ruota tutta la trama del romanzo di James Lee Burke che comunque non è determinante quanto il paesaggio (le paludi, il bayou e la costa della Louisiana) e le persone che lo popolano. In una riflessione di Dave Robicheaux, James Lee Burke si lascia sfuggire un'opinione precisa sugli uomini e sui luoghi, una chiave di volta per tutto L'angelo in fiamme: “Mi sono spesso trovato a pensare che la storia non sia una sequenza lineare, e che tutti i protagonisti della vicenda umana conducano le loro esistenze simultaneamente, forse in dimensioni diverse, ma occupando gli stessi luoghi a insaputa gli uni degli altri, come se tutti gli esseri umani fossero figli di un unico concepimento spirituale”. Lo spunto morale non è una novità per James Lee Burke e per Dave Robicheaux ed è proprio un lembo di terra dimenticato da tutti l’oggetto del contendere de L'angelo in fiamme: mafiosi, mercenari, poliziotti corrotti, Sonny Boy Marsallus, Dave Robicheaux e soci ingaggiano una battaglia senza esclusione di colpi che emula quelle già lette e rilette in Rabbia a New Orleans, Black Cherry Blues o Piccola notte cajun o in tutti gli altri romanzi di James Lee Burke. Leggeteli con il contorno piccante di pollo fritto, gamberi, gumbo e tanto tabasco e con la colonna sonora dei Neville Brothers di Yellow Moon e l'aria del golfo del Messico che tira sulla contea di New Iberia entrerà anche nelle vostre finestre.
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