tag:blogger.com,1999:blog-415029517688410364.post7508127747437871212..comments2024-02-19T01:57:21.926-08:00Comments on BooksHighway: John CheeverMarco Dentihttp://www.blogger.com/profile/00641090032369304676noreply@blogger.comBlogger2125tag:blogger.com,1999:blog-415029517688410364.post-50036649241484617372015-04-21T04:32:21.108-07:002015-04-21T04:32:21.108-07:00Grazie del commento, molto pertinente, e gradito, ...Grazie del commento, molto pertinente, e gradito, in cui mi ritrovo: la mia definizione andava proprio in quel senso, e mi rendo conto che può sembrare ambigua, ma con John Cheever la chiarezza rimane un optional, non sempre garantito.<br />Marco Dentihttps://www.blogger.com/profile/00641090032369304676noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-415029517688410364.post-69392587949821842642015-04-13T03:52:30.983-07:002015-04-13T03:52:30.983-07:00Sono d'accordo che le lettere rappresentano &q...Sono d'accordo che le lettere rappresentano "un'altra versione" dei diari; sono invece perplesso circa il fatto che ne costituiscano "la metà oscura e vitale". Non è il contrario? nelle lettere appare il Cheever sincero nella sua auto-ironia, nella leggerezza con cui fa intravvedere al corrispondente i propri drammi; nei diari, che - effettivamente - sono anche un esercizio continuo di scrittura, mi pare più spietato con se stesso e più trasparente.<br />A meno che i diari, in fondo, abbiano avuto sin dall'inizio un destinatario ben presente alla mente dello scrittore, il proprio primogenito. E al proprio figlio si vorrebbe trasmettere la giusta impressione di sé.<br />Grazie, GiulianoAnonymousnoreply@blogger.com